Si fa presto a dire sale!
Lo chiamano semplicemente sale alimentare, ignorando che ce ne sono di più tipi e con diverse caratteristiche.
Di fatto si tratta di cloruro di sodio, ovvero la combinazione di cloro e sodio in un composto cristallino, e proviene da rocce e minerali che si sono disciolti in acqua e si sono poi sedimentati.
Per questo motivo viene estratto tramite l’antico processo di evaporazione delle saline, secondo il quale l’acqua marina viene raccolta in vasche e, evaporando, lascia sul fondo la salamoia, che poi viene purificata.
In Italia le maggiori saline sono a Trapani, Margherita di Savoia, Cagliari e Cervia. Ma, dove i mari si sono ritirati, hanno lasciato dei depositi di sale alimentare anche sottoterra. Anzi, di salgemma, che viene estratto da vere e proprie miniere e dà il nome anche a una città come Salisburgo, che significa appunto “città del sale”.
Noi tendenzialmente usiamo il sale marino, quello da cucina. Semmai scegliamo quello iodato, cui è stato aggiunto dello iodio ed è ideale per chi soffre di tiroide.